Ascoltare il Paziente che descrive il suo dolore, nella sua intensità, qualità e sede corporea. Il dolore è una esperienza individuale con caratteristiche diverse da paziente e paziente e dal patologia a patologia.
Il colloquio iniziale è fondamentale per instaurare una relazione d’aiuto necessaria per iniziare un percorso di cura.
Il colloquio deve terminare con la precisa localizzazione dell’area di dolore disegnandola su di un grafico rappresentante il corpo o addirittura disegnandola sul corpo stesso del paziente. Il disegno ha lo scopo di trasformare una sensazione in un segno.
La visita è la parte più importante in quanto ci permette poi di definire un piano di cura appropriato. Tutto si basa sull’esame dell’area di dolore indicata dal paziente e non sulle indagini strumentali pregresse. Evocare il dolore, esaminare i deficit sensitivi, ascoltare il paziente e le sue problematiche psicologiche permettono di capire l’origine del dolore la sofferenza.
La complessità del dolore richiede una complessità terapeutica, non più il farmaco miracoloso ma la “combinazione” di più farmaci con diverso meccanismo d’azione. Come per “aprire” la valigia è necessario digitare la giusta combinazione così l’unione ragionata di più farmaci permette di “chiudere” il dolore.
Quando la terapia farmacologica è insufficiente a controllare il dolore, quando è accompagnata da effetto collaterali indesiderati, quando deve essere assunta a lungo , è opportuno valutare la possibilità di terapie mininvasive. Alcune di queste terapie possono essere risolutive perchè eliminano la causa o il meccanismo di origine del dolore.
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Unità di Terapia del Dolore Pavia
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