TERAPIA
LANEUROSTIMOLAZIONE GANGLIARE
Accanto alla neurostimolazione dei cordoni posteriori, nota come stimolazione spinale, si è diffusa una nuova tecnica di stimolazione mirata sul ganglio della radice posteriore. La neurostimolazione del ganglio della radice dorsale è una tecnica innovativa che permette di controllare in modo selettivo il dolore cronico.
Il ganglio della radice dorsale è la sede dei corpi cellulari (soma) del primo neurone delle vie sensitive. Dalle cellule del ganglio origina una fibra che si divide in due rami, uno diretto verso la periferia e l’altro verso il midollo spinale; la diramazione della fibra viene definita giunzione a T e, insieme al corpo cellulare, svolge un ruolo di modulazione degli impulsi che provengono dalla periferia. Quando vi è una lesione delle fibre nervose periferiche, il ruolo di modulazione viene parzialmente perduto e possono originare impulsi anche dal corpo cellulare contribuendo al mantenimento della sintomatologia dolorosa.
Su modelli sperimentali, la stimolazione elettrica del ganglio della radice dorsale modifica l’azione modulatoria del ganglio, riducendo la frequenza degli impulsi che passano attraverso la giunzione a T. Per questa ragione, il ganglio può essere un obiettivo importante di neurostimolazione; altri vantaggi sono dati dalla possibilità di stimolare aree molto specifiche e localizzate, dalla costanza della stimolazione che non viene modificata in maniera significativa dalla postura (al contrario di quanto avviene per la stimolazione midollare) e dal ridotto consumo di energia con maggior durata dei generatori di impulsi impiantati.
Le indicazioni all’utilizzo di questa tecnica sono le sindromi dolorose croniche causate da lesioni del sistema nervoso periferico che interessano parti del corpo difficili da raggiungere con la normale tecnica di stimolazione midollare (come la regione inguinale o il torace) o agli arti in aree limitate (come nelle algodistrofie anche in assenza di lesione nervosa).